YOUNG
Thomas Young (1773 – 1829) è stato uno scienziato britannico, famoso per le ricerche
riguardanti la luce e la meccanica dei solidi e per gli apporti
alla fisiologia e
all'egittologia.
Interferenza
ottica
In fisica Thomas Young è meglio
conosciuto per i suoi lavori in ottica
come autore di una ricerca che stabilisce il dualismo
onda-particella, e soprattutto come scopritore dell'interferenza nella luce. Nell'esperimento della
interferenza da doppia fenditura del 1801
viene fatto passare un fascio di luce attraverso due fessure parallele
praticate su di uno schermo opaco, in modo da ottenere uno schema di bande
chiare e scure su di una superficie bianca posta dietro lo schermo. Ciò
convinse Young della natura ondulatoria della luce.
Teoria
dell'elasticità
Con la lettera E si indica il modulo di Young o modulo di elasticità longitudinale,
che pone in correlazione la sollecitazione (di qualsiasi tipo) su di un corpo
con la relativa sua deformazione (allungamento rispetto alla lunghezza
iniziale), tale relazione di proporzionalità viene espressa con σ = Eε, nel
caso di un corpo sollecitato lungo un asse principale. Il modulo di Young è
indipendente dalla geometria dei materiali presi in esame, cioè con esso ci si
riferisce ad una proprietà specifica del singolo materiale.
Medicina (Fisiologia)
Young viene considerato uno dei
fondatori della fisiologia ottica. Nel 1793 spiegò con la variazione del grado
di curvatura del cristallino il processo di accomodazione da parte
dell'occhio per mettere a fuoco gli oggetti posti a diversa distanza; nel 1801
Young per primo descrisse l'astigmatismo.
Nelle sue lezioni avanzò l'ipotesi
che la percezione dei colori dipendeva dalla presenza nella retina di tre
diversi tipi di fibre nervose reagenti rispettivamente al rosso, al verde e al
violetto, la teoria tricromatica.
Secondo Newton tutti i colori
possono essere ottenuti mescolando colori spettrali, e quindi l’ipotesi
tricromatica sarebbe stata vera (e in accordo con Newton) se tutti i colori
spettrali fossero a loro volta ottenibili da tre di essi, i colori
"primari". Gli scienziati si misero alla ricerca di quei tre colori,
e alcuni di loro affermarono di averli trovati. La soluzione trovata da Thomas
Young è questa: il tricromatismo è causato dalla fisiologia del sistema visivo,
cioè è causato dall'occhio e non da proprietà della luce.
Young ricerca dunque i tre
componenti del colore nella costituzione dell'apparato visivo piuttosto che
nell’esterno. Insomma, non esistono colori "primari" ma tre tipi di
elementi sensibili al colore nella retina (un anno dopo aver indicato come
esempio rosso, giallo e blu, Young indicò rosso, verde e violetto).
È questa la prima teoria di visione
dei colori, cioè la prima spiegazione del perché vediamo i colori come li
vediamo. I modelli di questo tipo hanno a che fare con la struttura
dell'apparato visivo, della retina in particolare, e con i meccanismi che
stanno dietro la retina e portano impulsi nervosi al cervello, che ne ricava la
sensazione di colore.
La qualità di un colore, secondo la
teoria di Young, dipende dai rapporti delle intensità delle tre sensazioni e la
luminosità dalla loro somma. Un raggio blu per esempio è capace di eccitare sia
la sensazione verde che quella violetta e un raggio giallo sia quella rossa che
verde.
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